La 2° A e il “Camino de Santiago”
I ragazzi di 2A hanno svolto un lavoro di approfondimento sul Camino di Santiago de Compostela con la prof.ssa Filippini e la prof.ssa Mina.
L’obiettivo di tale lavoro era quello di capire il significato del pellegrinaggio medievale nonché conoscere i principali miracoli attribuiti all’Apostolo San Giacomo, contenuti nel IV libro del Codex Calixtinus.
Il messaggio che si è voluto dare è quello del miracolo come fatto prodigioso che avviene secondo la fede: un segno che viene da Dio perché l’uomo creda di più. I miracoli narrati nel Liber Sancti Jacobi fanno sorridere il lettore che però deve avere la consapevolezza di come questi confortassero il pellegrino medievale, il quale aveva la certezza della protezione di Dio, la compagnia dei Suoi Santi, nel pericolo e nella fatica del Camino.
Ai ragazzi è stato chiesto di riassumere il lavoro svolto e di raffigurare i principali miracoli.
Il Camino di Santiago de Compostela è un pellegrinaggio di fede che giunge da diverse direzioni e confluisce dopo Roncisvalle in un’unica strada che termina a Santiago de Compostela, in Galizia.
Da 1000 anni le Sante Reliquie dell’apostolo Giacomo sono custodite all’interno della Cattedrale di Santiago de Compostela e i pellegrini giungono qui per venerarle.
I simboli del Camino sono: il cappello a larghe falde (petaso), la conchiglia, la mantella pellegrina, la zucca vuota (ciotola), il bastone (bordone) e la bisaccia.
A partire dal secolo XI i pellegrini consultavano una guida (la Guida del Pellegrino) che riportava alcuni suggerimenti da seguire durante il Camino, come per esempio i luoghi dove riposare (ospitalerie) o alcuni avvertimenti per non cadere in un’imboscata o in mano a traghettatori disonesti.
A5 Km da Santiago de Compostela il pellegrino si ferma a Monte del Gozo per cambiarsi e lavarsi. Il rito, raccomandato nella Guida, aveva un valore spirituale, di purificazione interiore, oltre a quello più evidente dopo il lungo cammino.
L’arrivo alla Cattedrale deve essere un momento carico di significato, un’esperienza di fede che permetta di sentire la vicinanza di Dio all’uomo.
SANTO DOMINGO DE LA CALZADA:
Una famiglia, durante il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, a Santo Domingo dela Calzada,entra in una locanda dove trova ospitalità. La figlia dell’oste fa degli apprezzamenti al ragazzo, ma lui la rifiuta. Allora lei nasconde dei vasi d’argento nella sua bisaccia e avvisa le guardie. Il ragazzo viene impiccato perché l’argenteria viene trovata in suo possesso. I genitori continuano il pellegrinaggio e lui si affida a San Giacomo. Al ritorno la famiglia chiede di riavere il corpo del figlio che è miracolosamente vivo. Il vescovo, avvisato del prodigio, incredulo, afferma che il ragazzo è vivo come i polli che lui sta mangiando. Improvvisamente i polli si rianimano sul tavolo.
Da allora ( era il secolo XV) nella cattedrale di Santo Domingo dela Calzadaè ospitata una coppia di polli vivi in memoria del miracolo.
SAN SALVADOR DE LEYRE:
Nel monastero di San Salvador de Leyre, alcuni monaci benedettini entrarono in discordia; solo uno di loro, molto buono e innocente, decise di non prendere parte ai litigi dei suoi confratelli. Un giorno fu così rapito dal canto di un usignolo che rimase in preghiera per 300 anni. Quando rientrò nel monastero si accorse che era trascorso molto tempo e che i monaci avevano cambiato aspetto e carattere. Capì allora che il Signore aveva preservato la sua semplicità e la sua fede.
CARIÓN DE LOS CONDES:
I saraceni chiedevano un tributo di 100 ragazze. Un anno, grazie all’intercessione di San Giacomo, un gruppo di tori sfondò il recinto e le ragazze furono libere.
PASSO DEL CEBREIRO:
Questo miracolo viene chiamato EL MILAGRO. Il passo del Cebreiro era un luogo importante per il culto della Madonna ed era sostenuto dai principi di Navarra che proteggevano i pellegrini dai frequenti agguati. Ha luogo nel sec. XIV.
Un monaco celebrava l’eucaristia in una cappella di montagna. Alle sue messe venivano molti pastori. Un giorno di freddo e neve solo un pastore era salito al valico per la messa. Il monaco si chiese se valesse la pena sfidare la tormenta per un po’ di pane e vino. Subito, allora, sotto le sue mani l’ostia divenne carne e il vino sangue: era davvero il Corpo di Cristo. Nella chiesa è tuttora custodita la testimonianza del miracolo: un panno di lino con tracce di sangue, il calice e il reliquiario con l’ostia.








